Segni. In occasione degli ottanta anni di Antonio Fiore, in arte Ufagrà, pittore postfuturista di Segni, e dei Quaranta con la pittura, si è progettato di promuovere una antologica riassuntiva del suo lavoro in uno spazio importante e in un luogo legato alla spiritualità.
Antonio Fiore
Dopo aver esposto in varie parti d’Italia e a Roma al Vittoriano, alla Casa della Musica e alle Case Romane del Celio, e dopo che al suo lavoro si sono interessati i critici italiani più qualificati (Giorgio Di Genova, Enrico Crispolti, Giovanni Lista, Rossana Bossaglia, Renato Civello, Gino Agnese, Gabriele Simongini, Leo Strozzieri e Massimo Duranti), studiosi esperti in particolare di Futurismo, con questa progettata mostra si vuole focalizzare la declinazione sacra e spirituale del suo lavoro.
Il Comune di Assisi ha fatto propria questa mostra. Il luogo prescelto in Assisi è il Monte Frumentario, nel solo piano strada, dove realizzare, secondo il progetto curatoriale, una grande installazione nel salone principale con opere di grandi dimensioni “organizzate” , con effetti sonori; nel lungo corridoio e nelle sale adiacenti si distribuiranno opere temi e periodi una cinquantina di opere dell’artista e in uno spazio definito alcune opere (tratte soprattutto dalla sua collezione) di quegli artisti futuristi “storici” che hanno avuto un ruolo, diretto o indiretto nella formazione del pittore segnino: Sante Monachesi, il suo maestro, Francesco Cangiullo, e poi le figlie di Giacomo Balla; infine i referenti Giacomo Balla, Gerardo Dottori, Osvaldo Peruzzi.
Un ampio catalogo pubblicato da editore specializzato in arte correderà la mostra.
Sarà assicurata ampia promozione all’evento attraverso canali specializzati di tipo tradizionale e i social media, curata da ufficio stampa.
Il periodo di esposizione è previsto a dicembre 2018. La durata di un mese.
La mostra avrà il Patrocinio dell’Assemblea legislativa della Regione Umbria e di altre istituzioni.
Il Progetto e la mostra sono a cura di Massimo Duranti e Andrea Baffoni
Regina Nobrez intervista il Maestro Antonio FioreAntonio Fiore comincia a dipingere dal 1977, in seguito all’incontro con Sante Monachesi di cui frequenta lo studio fino al 1984, aderendo e collaborando al Movimento Agrà. Successivamente aderirà alla metà degli anni 80, alla Dichiarazione di “Futurismo-Oggi” redatta da Enzo Benedetto. Fu “battezzato” da Monachesi con lo pseudonimo di UFAGRA’, dove U stava per universo, in quanto il Movimento Agrà è universale, F per Fiore che è il suo cognome, e Agrà, il Movimento stesso. E’ oggi considerato l’ultimo futurista tuttora operante e certamente molto ha influito la sua vicinanza a Francesco Cangiullo prima, ed alle figlie di Giacomo Balla, Luce ed Elica, poi. La produzione artistica iniziata negli anni 70 era di “Quadri – messaggio”. E’ seguita quella del ciclo delle” Pitture cosmiche” e dei “Quadri sagomati su legno”. Sulla scia del superamento della stesura piatta attraverso l’illusione della tridimensionalità è giunto ad arricchire il suo lessico Ufagrà. Recente è la produzione delle “Battaglie cosmiche” con l’inserimento nei quadri dell’acciaio. Dal 1980 ad oggi ha esposto in 68 mostre personali ed ha partecipato a moltissime rassegne in Italia ed all’estero. Segnalato da Di Genova ed invitato da Sgarbi è chiamato ad esporre una propria opera al Padiglione Italia della 54aEsposizione d’Arte Internazionale Biennale di Venezia, sezione della Regione Lazio a Palazzo Venezia di Roma.
da cronachecittadine.it
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo:
Per consentire una migliore informazione alla sua utenza, accetti l'utilizzo dei cookie, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. maggiori informazioni
Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.