DIMENTICATE LE MOSTRE SPENDACCIONE. IL PADIGLIONE ITALIA ALLA BIENNALE DI VENEZIA DA POCO CONCLUSA HA RISPARMIATO 120.000 EURO E LI HA DONATI PER LA RISTRUTTURAZIONE DELL’ARSENALE
Né altra Né questa: La sfida al Labirinto – Padiglione Italia alla Biennale Arte 2019 – Photo Delfino Sisto Legnani e Marco Cappelletti – Courtesy DGAAP-MiBAC Milovan Farronato
Si è conclusa il 24 novembre 2019 la Biennale di Venezia, e con essa Né altra Né questa: La sfida al Labirinto curata da Milovan Farronato per il Padiglione Italia. La mostra che vedeva protagonisti Liliana Moro, la compianta Chiara Fumai e Enrico David ha fatto molto discutere, accendendo un bel dibattito sulle scelte curatoriali alquanto muscolari di Farronato. E ora il progetto, a due mesi dalla chiusura, torna a far parlar di sé: meglio di un mecenate anonimo, il padiglione ha deciso di donare ben 120.000 per il benessere dell’Arsenale, lo spazio dove il padiglione è stato allestito.
IL PADIGLIONE ITALIA
Il grande spazio del Padiglione era stato suddiviso concependo lo spettatore come elemento fondamentale e libero da schemi di attraversamento. Un vero labirinto, dunque, dove ognuno, secondo la propria sensibilità e volontà, poteva soffermarsi in un’area piuttosto che in un’altra, creando un personalizzato percorso di mostra. Un simbolo, quello del labirinto, che poneva l’attenzione sulla complessità della realtà e sulle tante sfaccettature su cui ognuno poteva porre il proprio sguardo perdendosi e ritrovandosi in piena libertà. Per la sua realizzazione, il Padiglione Italia ha potuto contare sul contributo messo a disposizione dalla Direzione Generale Creatività contemporanea e Rigenerazione urbana del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo e da un gran numero di sostenitori privati: dai main sponsor Gucci e FPT Industrial, al main donor Nicoletta Fiorucci Russo; dagli sponsor tecnici Gemmo, C&C Milano, Select Aperitivo, sino a tutti gli altri donor che hanno gentilmente offerto il loro supporto: Spada Partners, Beatrice Bulgari per In Between Art Film, Mario Nuciforo per Gluck50, Martin Hatebur e Peter Handschin, Luigi Maramotti, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Andrea Zegna, Oliver e Mala Haarmann, Rika e Dirk Hamann, Berlin, Maja Hoffmann e altri.
I 120.000 EURO “AVANZATI”
A quanto pare però il budget ricevuto è stato ben gestito, addirittura risparmiando, tanto da disporre alla fine di un cospicuo avanzo di bilancio corrispondente ai famosi 120.000 €. Che farne? Il curatore Milovan Farronato ha deciso di devolvere l’intera cifra per migliorie alla struttura dello stesso Padiglione Italia all’Arsenale con grande apprezzamento da parte del Ministero e della Biennale. “Sono molto felice di annunciare che il Padiglione Italia alla Biennale Arte 2019 non rimarrà solo un episodio iscritto nella storia della partecipazione del nostro Paese a questa illustre rassegna internazionale, ma la sua eredità contribuirà alla crescita dell’Istituzione, fondamentale e imprescindibile per lo sviluppo delle arti e delle culture contemporanee”, ha spiegato Farronato.
By Valentina Muzi – artribune.com
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