Il film racconta il lavoro di
Stefano Cerio (1962) sul territorio abruzzese colpito dal terremoto del 2009, in particolare sulle montagne circostanti L’Aquila. Il progetto
Aquila, che prosegue l’indagine di Cerio sui
luoghi tradizionali del divertimento come aquapark, navi da crociera e lunapark, è incentrato sull’installazione in spazi naturali di giochi gonfiabili per bambini: case, castelli, campi di calcio e scivoli. In questa serie c’è un’evoluzione: la fotografia serve a documentare un processo, e l’azione di gonfiare e sgonfiare diventa un’efficace metafora della nascita e del collasso, un tentativo di rappresentare la nascita di una nuova vita in un luogo dove questa era stata distrutta. “
Aquila ci invita così a percorrere lo spazio sottile che si apre tra la vitalità fantasmagorica dei gonfiabili e la maestosa indifferenza della Natura”,
scrive Stefano Chiodi nel testo critico che accompagna la serie, “
tra la promessa di rigenerazione e l’incertezza sul presente: uno spazio insieme di riflessione e di immaginazione.”
Il progetto, attualmente ancora in progress, verrà esposto prossimamente nella nuova sede del Maxxi a L’Aquila, non appena le condizioni sanitarie ne permetteranno l’apertura.
By redazione – artribune.com
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