NEL VENTESIMO ANNIVERSARIO DELL’ATTACCO ALLE TORRI GEMELLE DI NEW YORK RIVEDIAMO QUALI ARTISTI SI SONO CIMENTATI NEL RICORDO E NEL LUTTO CON LE LORO OPERE
Vent’anni fa, il mondo si stringeva attorno alle televisioni, osservando in shock il filmato di un aereo che si schiantava contro la cima delle torri del World Trade Center a New York, mentre un uomo precipitava a terra e le famiglie in preda al panico scappavano da fumo e macerie. Proprio come molti di noi, sono molti gli artisti rimasti colpiti da questo momento, sia perché c’erano sia perché, con le sue immagini drammatiche e le sue altrettanto gravi conseguenze, è stato uno spartiacque che ha cambiato il mondo. Vediamo qui alcune delle opere più significative e rappresentative dei diversi modi di elaborare il lutto e il ricordo.
By Giulia Giaume
LE TORRI GEMELLE LA MATTINA DELL’11 SETTEMBRE
Le Torri Gemelle, World Trade Center, la mattina dell’11 settembre 2001, New York – USA, Steve McCurry
Celebre la fotografia di Steve McCurry, nominata dalla mattina dello scoppio: il fotografo era nel suo studio di Washington Square Park al momento dell’attentato, che lavorava. Corso sul tetto dell’edificio, immortalò con la sua fotocamera le torri immerse nel fumo e nelle fiamme, registrando il mutamento permanente dello skyline della città.
ERIK FISCHL
Tumbling Woman,Erik Fischl
Tumbling Woman è il nome di una serie di sculture di Erik Fischl: ognuna ritrae il corpo di una donna che si scompone cadendo a terra. Nelle diverse versioni l’artista ha esteso il braccio sinistro, rimodellando la scultura come una figura più piccola e più femminile e ha esplorato altri mezzi, tra cui vetro e acrilico – materiali leggeri che rappresentano l’evoluzione del suo processo di lutto da un primo uso del bronzo pesante. A questa l’artista ha accompagnato una breve poesia che si può tradurre così: “Abbiamo guardato,/increduli e impotenti,/in quel giorno selvaggio./Le persone che amiamo/cominciarono a cadere,/impotenti e increduli”.
CESARE VIEL
Emily falling, Cesare Viel
Con Thank You Emily (2002), l’italiano Cesare Viel sospende l’attimo in cui un uomo, che nello schermo della televisione ci appariva piccolo e anonimo, si gettò da una torre in fiamme per non morire soffocato. Questo disegno – ricavato da un giornale – raffigura “l’uomo che cade” accompagnato da quattro righe scritte a mano sulla caducità della vita e il mistero della morte.
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