Attualità

20 anni dall’11 settembre. Ecco come l’ha raccontato l’arte – ULTIMA PARTE

NEL VENTESIMO ANNIVERSARIO DELL’ATTACCO ALLE TORRI GEMELLE DI NEW YORK RIVEDIAMO QUALI ARTISTI SI SONO CIMENTATI NEL RICORDO E NEL LUTTO CON LE LORO OPERE

Vent’anni fa, il mondo si stringeva attorno alle televisioni, osservando in shock il filmato di un aereo che si schiantava contro la cima delle torri del World Trade Center a New York, mentre un uomo precipitava a terra e le famiglie in preda al panico scappavano da fumo e macerie. Proprio come molti di noi, sono molti gli artisti rimasti colpiti da questo momento, sia perché c’erano sia perché, con le sue immagini drammatiche e le sue altrettanto gravi conseguenze, è stato uno spartiacque che ha cambiato il mondo. Vediamo qui alcune delle opere più significative e rappresentative dei diversi modi di elaborare il lutto e il ricordo.
  • By Giulia Giaume – artribune.com

IL BLUE MAN GROUP

Ispirati dalla carta bruciata e strappata che soffiava dal World Trade Center nel cortile della loro sala prove a Brooklyn, i tre membri fondatori del Blue Man Group (Matt Goldman, Phil Stanton e Chris Wink) hanno scritto nel 2003 la canzone Exhibit 13 e hanno creato il video di accompagnamento – entrambi prendono il nome da uno dei pezzi di carta bruciacchiati che hanno trovato.

LA NUVOLA

È di Chris Saucedo la serie di lavori su carta dedicati alla caduta delle Torri, tutti una variazione sul tema dei “palazzi-nuvola”: l’artista in La Nuvola usa una tecnica eterea, creando un lavoro all’anno per dieci anni per commemorare la morte del fratello nell’esplosione. Ha detto: “Avevo bisogno di fare un’opera d’arte del World Trade Center ma ha capito che non poteva essere fisico; troppo acciaio e cemento erano già stati negoziati. Volevo che l’opera esistesse fuori dal tempo; doveva essere sia prima che dopo l’11 settembre. Per lo più, volevo vedere quel cielo azzurro, blu e nel mio cuore ancora una volta sentire la voce di un caro amico, anche se solo come un’eco lontana”.

THE SPHERE

La sfera, Fritz Koenig
Come non ricordare infine La sfera, l’unica opera d’arte sopravvissuta all’attacco (a differenza di altri capolavori, come l’arazzo di Joan Mirò). La sfera di 25 tonnellate dell’artista bavarese Fritz Koenig era collocata tra le due torri: trovata tra le rovine, rovinata ma intatta, è stata restaurata e posta a Battery Park, ed è diventata un simbolo di rinascita.

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