PRIMA DI APPRODARE ALL’ARTE E ALLA SCRITTURA, RAFFAELE CARRIERI FU PASTORE, MARINAIO, DOGANIERE. PARIGI E MILANO CONTRIBUIRONO A FORMARE LA SUA CREATIVITÀ E IL SUO SPIRITO CRITICO. ECCO TUTTA LA STORIA
Raffaele Carrieri
Negli Anni Trenta pubblica una serie di romanzi, come La scoperta di Eva (1930), Turno di notte (1931), Fame a Montparnasse (1932), Quand’ero doganiere (1934) e Un milionario si ribella (1939). La scrittura di Carrieri è densa di spunti poetici vicini al Surrealismo, con l’uso frequente di immagini oniriche, tratteggiate da periodi brevi, simili a versi poetici:
“I cocci si muovono, formicolano, sciamano. Insetti di porcellana bianca e di ceralacca. Scaglie e pupille in tutti gli angoli. Le poltrone vomitano batuffoli d’ovatta grigia”. Non è un caso che nel decennio successivo la sua attività di poeta sia stata assai più apprezzata dalla critica, a seguito della pubblicazione di raccolte di versi, tra le quali spiccano Circo (1943), Lamento del gabelliere (1945), Souvenir caporal (1946), Manuale per gli amorosi (1948), La civetta (1949) e Il trovatore (1953), vincitore del premio Viareggio. Una produzione ispirata principalmente a esperienze vissute durante la sua giovinezza: “La mia poesia è tutta autobiografica; ispirata a fatti realmente accaduti, a viaggi, a soggiorni in paesi stranieri. La mia lunga permanenza a Parigi nella prima giovinezza la considero fondamentale per i molti incontri con gli artisti e i poeti d’avanguardia ora famosi”, dichiara lo stesso Carrieri, definito da Mario Praz “un eccentrico”.
CARRIERI E L’ARTE
Ma Carrieri è stato soprattutto un valido critico d’arte, curatore di una serie di monografie dedicate ad artisti come Piero Marussig (1942); Giorgio de Chirico (1942); Modigliani (1947); Marino Marini (1948); Campigli (1965) e Gentilini (1965).
“La forma di questa critica è tendenzialmente affidata, nella resa, all’esercizio del gusto, dell’intelligenza simpateticamente coinvolta, e soprattutto, della scrittura, della scelta accurata e studiata delle parole”, ha scritto Lucia Strappini. La sua casa milanese in via Borgonuovo era piena di libri, sculture d’arte africana e opere d’arte contemporanea, a testimonianza di una vita stimolante e avventurosa, che Carrieri ha attraversato da uomo libero e fuori dagli schemi.
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo:
Per consentire una migliore informazione alla sua utenza, accetti l'utilizzo dei cookie, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. maggiori informazioni
Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.