MOLTO SIMILE ALLA CELEBRE OPERA ‘CLOUD GATE’ DI CHICAGO – NOTA IN TUTTO IL MONDO COME “BEAN”, FAGIOLO – LA NUOVA SCULTURA “INCASTRATA” SOTTO UN EDIFICIO NEWYORKESE HA RICEVUTO PARERI CONTRASTANTI





LE PRIME CRITICHE AL MINI-BEAN DI NEW YORK
La grande opera, costata tra gli 8 e i 10 milioni di dollari e costruita in 4 anni a cavallo della pandemia, è stata quindi subito apprezzata dai passanti. Non è piaciuta altrettanto ai critici, che l’hanno bollata come l’ennesima dimostrazione della crescente bruttezza della qualità dell’arte pubblica della città e più in generale della corruzione del lavoro di Kapoor nel corso degli ultimi anni. È stata sottolineata infatti la differenza di livello nella produzione tecnica tra Cloud Gate, composta da enormi lastre di acciaio saldate insieme senza soluzione di continuità, e il nuovo Mini-Bean, dove invece le “cuciture” tra le 38 lastre sono ben visibili (complice una prima rottura durante la costruzione, in seguito all’esposizione diretta al sole). Resterà da vedere come l’opera reggerà all’impatto del lungo e gelido inverno nordamericano, a cui dovrebbe poter resistere grazie a un sistema di cavi ed elementi a molla che la tengono leggermente sospesa e le permettono di muoversi (limitatamente) al variare della temperatura e alla presenza di vento e neve.




ARTE PUBBLICA PER LA SPECULAZIONE EDILIZIA?
Data la creazione in tandem con il celebre condominio di lusso sotto cui è poggiata – che deve il nome di Jenga Tower alla propria struttura irregolare e a blocchi come una serie di case impilate – la scultura è stata anche additata come forma di speculazione edilizia atta ad alzare il valore delle sessanta unità abitative del palazzo, tutte già vendute, alcuni delle quali si affacciano proprio sul Mini-Bean (Kapoor ne avrebbe acquistata una per oltre 13,5 milioni di dollari). Sono dopotutto questi appartamenti, vista la struttura dell’opera, gli unici ad averne una visione completa dai propri balconi privati.
- By Giulia Giaume – artribune.com