Andrea Guastavino

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Andrea Guastavino è nato a Genova nel 1970. Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Ravenna. Dal 1994 l’artista espone le sue opere in diverse mostre in spazi pubblici e privati, come: Castello di Rivara a Torino (Italia, 1994), Sala delle turbine a Copenaghen (1995), Palazzo Bagatti Valeschi a Milano (1997), Istituto Italiano di Cultura a Berlino (2001), Galleria RM12 a Rimini (Italia, 2006), Galleria Artisan a Istanbul (2007). Nel 2010 Andrea Guastavino ha mostrato la sua opera in una doppia mostra collettiva insieme all’artista e amico Massimo Pulini nella sede fiorentina della Galleria d’Arte Aria nella mostra intitolata Il Secondo Sguardo. Insieme al suo amico Andrea Guastavino collaborano alla realizzazione della loro seconda mostra collettiva Ossa di Vetro inaugurata alla Galleria ZUC di Firenze nel 2017. Successivamente ha preso parte a diverse mostre: alla Galleria Frescione di Firenze (Italia, 2012), a Palazzo Maddalena a Venezia (2013), a Palazzo More a Venezia con una mostra intitolata Strutture personali come evento collaterale della 56a Biennale di Venezia. Nel 1996 partecipa alla prima edizione della Biennale d’Arte Romagnola alla Galleria Nazionale d’Arte di Cesena (Italia), dove espone nuovamente le sue opere nel 2000 per la terza edizione. Nel 2003 partecipa ad Artissima a Torino (Italia). Dal 2010 l’artista è in relazione con la storia artistica di ARIA Art Gallery, dove una mostra personale su di lui, Landscape, è organizzata nella sede fiorentina e curata da Antonio Budetta. Nel 2017 Andrea Guastavino è presente in due mostre collettive nella sede fiorentina e alla Rose & King Gallery di Londra attraverso un progetto a cura di Aria Art Gallery dal titolo Timelessness. Nel 2018 la Gallery ha presentato l’artista alla London ArtFair con una mostra personale, Reflection. Alcune delle sue opere sono ora esposte nelle mostre collettive presso la Galleria d’Arte Aria di Firenze e Istanbul. Come moderno alchimista, nel suo lavoro fotografico c’è un’attenzione maniacale all’immagine, studiata nei suoi numerosi dettagli e sfaccettature da ogni punto di vista. La maggior parte dei monumenti sono stati immortalati nella loro magnificenza e sono tornati all’osservatore attraverso un laborioso sviluppo cinematografico, che procede attraverso la sovrapposizione, la combustione, l’ossidazione e la fusione in cera, al fine di creare un unicum simile a un dipinto, un artigianato ricco di memoria visiva. Lo studio del ritratto e dell’autoritratto è l’attuale ricerca di questo artista. Percezione fuorviante, il visibile e l’inesprimibile, il vuoto e il pieno, tutti i sondaggi che ci prendono intrinsecamente e l’altro da noi.