Cristina Jobim è nata nella città di Salvador, Bahia, ha una laurea in economia aziendale presso l’UFBA – Università Federale di Bahia. Con sede a Rio de Janeiro da 24 anni, opera nel settore dell’Information Technology.
Ha iniziato a dipingere all’età di sei anni (06), e fino ad oggi sua madre conserva come tesoro la sua prima tela. Ha dipinto ceramiche, vassoi in legno, utilità, pezzi decorativi che compongono la sua collezione personale e quella di diversi amici a cui sono state presentate le sue opere. L’attitudine artistica si rivela in tutto ciò che mette mano, permettendo anche il riconoscimento del suo intervento dall’identità astratta che fa uso ricorrente, molto particolare.Ha come ispirazione il quartiere di Copacabana, la spiaggia, il mare, il sole e i fiori. Pratica il nuoto in acque libere. È in fondo al mare e nei fiori che cerca la poesia dei colori, le forme che danno il primo sguardo alla creazione di un’opera. Liberamente ispirato e autodidatta, affina le sue tecniche, sperimenta i colori e matura le sue capacità artistiche ad ogni nuovo fotogramma.Dopo anni di produzione amatoriale, raccogliendo elogi e critiche costruttive, decide di dedicarsi professionalmente alla pittura. Produrre arte in linea con il mercato richiede al pittore un legame con le tendenze e i comportamenti di consumo culturale. Alla ricerca del suo primato artistico, dipinse una serie di dipinti suscettibili di essere catalogati per fasi o nelle collezioni dell’artista. Ha opere vendute in 4 paesi, Germania, Brasile, Italia e Portogallo e alcuni premi accumulati nella sua carriera artistica.Sopra l’uso del coloreL’artista dà movimento ai dipinti, con i colori collettivi che coesistono nella differenza. La tecnica è l’acrilico su tela, molto diffuso, un’opzione classica. Cercando di trovare armonia, superare in astuzia le ombre, illuminare percorsi dello sguardo astratto, si vede la potenza dell’arte presente nei dipinti. Le composizioni di colori dialogano, ci sono molti colori e tonalità. I colori più visti non oscurano i colori meno presenti o meno potenti. I colori non si sovrappongono volutamente e questo è un indizio per comprendere la personalità artistica dell’opera. È come un gioco d’incanto che provoca movimento nel dipinto, che permette a chi guarda di essere guidato liberamente. L’idea è di considerare che la stessa cornice ti porta su percorsi diversi, interagendo con lo stato d’animo del tuo conoscitore, come se ogni sguardo trovasse una rotta e la cornice presentasse un insieme di elementi che suggeriscono un percorso vibrante di colori e in modo diverso. Uno schema di partenza senza destinazione prevista, nemmeno conosciuta.MOSTRE REALIZZATE
FIERA OLHAR 2017 – ASSEMBLEA DI STATO DI SÃO PAULO
FIERA MOTTAINAI 2018 – AMERICA LATINA SP MEMORIAL
VIII INTERNATIONAL PLASTIC ARTS SINAP/AIAP – ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLO STATO DI SÃO PAULO – 2018
MOSTRA GIARDINO* 2019 – RISTORANTE GIARDINO RIO DE JANEIRO
MOSTRA PIGMENTARE IL MONDO 2019 – MINISTERO DELL’ECONOMIA – SALA E MUSEO DELLA FAZENDA FEDERALE
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