Nel confuso archivio della memoria – Renzo Verdone – Marco Balderi

  MOSTRE, ROMA, 30 APRILE 2005 Nel confuso archivio della memoria Renzo Verdone nasce a Roma, giovanissimo lascia l’Italia e matura la sua preparazione artistica a stretto contatto con i gruppi sperimentali delle Gewerbeschuie di Berna e di Zurigo, ove compie accurati studi di ricerca figurativa, scultura e nudo. Perviene ad un grado di sintesi in cui tensione spirituale e situazione umana si contrappongono dinamicamente in una visione che presenta palpiti di tenera umanità  e sensazioni di raffinato ed impietoso verismo.Tornato in Italia, consegue il diploma all’Accademia di Belle Arti. Inizia una intensa attività  artistica, frequentando l’ambiente culturale della Capitale. Presenta opere che affrontano il tema della condizione umana e i problemi politico-sociali del momento. Sue opere figurano in collezioni pubbliche e private. I numerosi premi e riconoscimenti conseguiti, testimoniano la validità  ed il continuo rinnovarsi dell’uomo e dell’artista. Marco Balderi, nato in Versilia nel 58, si avvicina all’arte orafa dopo aver sperimentato altre forme d’espressioni artistiche. La formazione professionale di Marco è alquanto bizzarra; le sue esperienze si snodano tra gli anni di cantiere navale a Viareggio e il lavoro creativo della creta, tra i laboratori di Valenza e il banco da lavoro improvvisato. Balderi non studia a tavolino le sue creazioni, la sua, infatti, non è una formazione scolastica standardizzata secondo i canoni classici, ma è piuttosto una ricerca, una sfida con i metalli, con i materiali preziosi o poveri, questa è la sua scuola, la ricerca su forme e materiali così che la teoria si consolidi assieme all’esperienza diretta del fare. La mano e la mente sono impegnate a muoversi all’unisono trascinando nell’oggetto quel sentimento capace di trasformarlo in gioiello. Con il Patrocinio: Assessorato alla Cultura della Regione Lazio Inaugurata: sabato 30 aprile 2005, alle ore 18.30 TARTAGLIA ARTE Renzo Verdone nasce a Roma, giovanissimo lascia l’Italia e matura la sua preparazione artistica a stretto contatto con i gruppi sperimentali delle Gewerbeschuie di Berna e di Zurigo, ove compie accurati studi di ricerca figurativa, scultura e nudo. Perviene ad un grado di sintesi in cui tensione spirituale e situazione umana si contrappongono dinamicamente in una visione che presenta palpiti di tenera umanità  e sensazioni di raffinato ed impietoso verismo.Tornato in Italia, consegue il diploma all’Accademia di Belle Arti. Inizia una intensa attività  artistica, frequentando l’ambiente culturale della Capitale. Presenta opere che affrontano il tema della condizione umana e i problemi politico-sociali del momento. Sue opere figurano in collezioni pubbliche e private. I numerosi premi e riconoscimenti conseguiti, testimoniano la validità  ed il continuo rinnovarsi dell’uomo e dell’artista. Marco Balderi, nato in Versilia nel 58, si avvicina all’arte orafa dopo aver sperimentato altre forme d’espressioni artistiche. La formazione professionale di Marco ਠalquanto bizzarra; le sue esperienze si snodano tra gli anni di cantiere navale a Viareggio e il lavoro creativo della creta, tra i laboratori di Valenza e il banco da lavoro improvvisato. Balderi non studia a tavolino le sue creazioni, la sua, infatti, non à una formazione scolastica standardizzata secondo i canoni classici, ma ਠpiuttosto una ricerca, una sfida con i metalli, con i materiali preziosi o poveri, questa ਠla sua scuola, la ricerca su forme e materiali cosଠche la teoria si consolidi assieme all’esperienza diretta del fare. La mano e la mente sono impegnate a muoversi all’unisono trascinando nell’oggetto quel sentimento capace di trasformarlo in gioiello. Con il Patrocinio: Assessorato alla Cultura della Regione Lazio  
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